IL DOMANI DI PAROLE
Di Nicola Strambio
Tremo al pensiero
di un domani senza abbracci:
come il gelo che negli stracci si insinua
il cuore uccide
Ora guardo dietro
calore, estate, vita
braccia, teste, occhi
sguardi.
Baci.
Avanti, avanti mi dico
nel pensiero non c'è dolo:
avanzo solo
in mezzo al nulla, la mia bolla,
che è il presente.
Si infetta la mia mente
e dimentica, oggi è sempre.
Ma conosco una melodia
dolce, semplice
che spero sollievo a tutti dìa
che avvolga, calda e complice
che risvegli
che riveli per quante volte
tutte le bolle siano spegli
delle altre: ognuna sono tante
parole
Scritte, vissute, piante
vivono da sé nel nostro piccolo
mondo
e viaggiano su areoplanini di carta
Leggeri, indifesi
sono i nostri sentieri
liberi! E veloci,
forse, a volte lenti,
che inciampano, si bagnano
e cadono
e incespicano
E
Si
Rialzano
E arrivano sozzi e lerci,
stanchi
vivi per questo
Li vede chi li aspetta
e li mette nel cesto
dei sogni di un domani
che fa di ogni mondo
una pluralità senza eguali