9 novembre 1989: la vera fine delle Grandi Guerre
di Andrea Modonesi

Dopo un lungo periodo di sofferenze e repressioni durato circa trent'anni, il vecchio confinetracciato a spese della ormai sfigurata società tedesca finalmente venne abbattuto il 9 Novembredi trent'anni fa, quando ormai nemmeno possedeva più alcuna ragione di esistere.
Sebbene il muro sia effettivamente caduto in quel determinato giorno, molti ritengono che fosse iniziato a cadere già da tempo a causa di alcune proteste, le prime a non essere represse dalla Polizia di Stato: le proteste di Pauen e Lipsia (rispettivamente 7 e 9 Ottobre). A riassumereperfettamente lo spirito del tempo lo scrittore Thomas Brussig disse: "la caduta del muro diBerlino fu un attimo buono per le immagini e le televisioni, ma la svolta fu un viaggio romantico e senza violenze [...]".
Bisogna inoltre sapere che in Germania quel lontano giorno viene ricordato come "die Wende", "la svolta", infatti è in seguito a questo avvenimento che venne deposta l'ascia di guerra fra America e Unione Sovietica, benché la fine delle divergenze fosse in ogni caso sempre più vicina a causa della inevitabile resa dei conti dell'URSS con i bilanci economici completamente in rosso da tempo, dovuti ad anni di gigantesche falle mai riparate nella gestione dei fondi statali.
Già dal giorno seguente le forze Sovietiche di Berlino Est cominciarono a tornare in Russia.
La storia: dalla divisione di Berlino alla caduta del muro
Si incominciò a parlare della nascita del muro di Berlino durante i continui esodi di massa che affluivano da Berlino dell'Est per cercare viveri, rifugi e molto spesso per scappare dai continui abusi e sfruttamenti gratuiti che venivano inflitti dall'Armata Rossa agli inermi abitanti della Berlino post liberazione.
Poco prima della fine della Seconda Guerra Mondiale vi fu una rapida accelerata dell'avanzata dell'Armata Rossa, dovuta a più sollecitazioni mosse da Stalin in persona. Il dittatore richiedeva di adempiere il più in fretta possibile alla conquista di Berlino per impossessarsi di molti territori strategici prima dell'arrivo dell'esercito americano, ma anche per impadronirsi di un'ingente quantità di uranio accumulata dal Reich per futuri esperimenti nucleari mai realizzati. In seguito alla caduta delle ultime forze del Terzo Reich, velocizzata con l'uso di ogni mezzo, basti pensare che i leggendari carriarmati T-34 vennero usati come arieti contro le fortificazioni della Wehrmacht (all'epoca dei fatti composta dai sopravvissuti berlinesi ovvero principalmente vecchi e ragazzi della Gioventù hitleriana), il 2 Maggio 1945, le Armate Russe entrarono a Berlino iniziando a riorganizzare gli sfollati e ad impossessarsi dell'uranio.
Successivamente il territorio berlinese venne suddiviso con poca precisione fra le forze americane a Ovest e le forze sovietiche ad Est.
Ovviamente il più alto numero di fughe si ebbe nell'immediato periodo in seguito alla costruzione del muro di Berlino, nel biennio fra il 1961 ed il 1962, ciò nonostante il totale dei fuggiti tra il 1961 ed il 1989 è di solamente 5.075 persone e principalmente uomini. (immagine 1)
Dopo ventotto anni di regime del terrore a danno dei berlinesi dell'Est, finalmente il tanto sperato giorno della riunificazione arrivò inaspettatamente: a una conferenza stampa in cui l'allora portavoce del governo Günter Schabowski elencò diverse piccole modifiche e aperture, nel mezzo di uno di questi elenchi, Schabowski fece una dichiarazione incredibile e inaspettata. Rispondendo a una domanda del corrispondente dell'agenzia di stampa italiana ANSA, Riccardo Ehrman, Schabowski spiegò confusamente che il governo aveva appena approvato «un nuovo regolamento che rende possibile per ogni cittadino della Repubblica Democratica Tedesca di uscire attraverso i posti di confine della Repubblica Democratica Tedesca». In altre parole, senza alcun preavviso e con molta incertezza, il portavoce del governo tedesco sembrava stesse dicendo a decine di giornalisti di tutto il mondo che il muro di Berlino era caduto. Incalzato dai giornalisti presenti, Schabowski aggiunse che le nuove misure avevano effetto immediato.
In realtà Schabowski doveva annunciare che in futuro per i berlinesi della parte Est sarebbe stato più facile ottenere dei permessi per visitare brevemente l'Ovest. Ma il portavoce non aveva partecipato alla riunione del governo in cui erano state prese tutte le misure di cui aveva parlato e non ebbe occasione di capirle meglio. Così, quando disse che sin da subito ogni berlinese dell'Est poteva passare nella parte Ovest della città, non ci fu nulla che trattenne i berlinesi dal raggiungere il confine.
Perciò la sera stessa, dopo un inevitabile ingigantimento della notizia da parte dei telegiornali ditutta Berlino, verso le otto di sera cominciarono a radunarsi nelle vicinanze dei dieci punti di passaggio una molteplicità di persone che, sentendo la notizia, erano accorse per poter passare da Berlino Est a Berlino Ovest e viceversa. La situazione diventò insostenibile verso le 23:30, quando la folla era oramai incontrollabile e il tenente colonnello della guardia di frontiera Harald Jäger prese l'unica decisione che a quel punto gli sembrava possibile: senza aspettare i suoi superiori, diede ordine ai suoi uomini di aprire i varchi tra Berlino Est e Berlino Ovest. (immagine 6) Un singolare avvenimento si realizzò in un clima di surreale serenità e riconciliazione tra le due Berlino: i ristoranti distribuirono per giorni bibite e pasti gratis e i berlinesi d'Est e d'Ovest siriunificarono per l'abbattimento del muro, completato solo nello stesso mese del 1990.
Le celebrazioni durarono per settimane e sfociarono nella richiesta di unificare la Germania Est, che peraltro era in pessime condizioni economiche e sociali, a quella dell'Ovest. A marzo del 1990 si tennero le prime e uniche elezioni della Germania Est, il cui nuovo governo aveva sostanzialmente il compito di dissolvere lo stato. Il 12 settembre fu firmato il trattato che riunificava la Germania. Il processo politico fu accompagnato da quello culturale.