Coronavirus, la guerra economica

04.04.2020

di Matteo Mello Grand, redattore del settore Politica

3500 miliardi di dollari è la stima della perdita di denaro avvenuta nell'ultima settimana solo dal crollo dell' S&P 500 (indice monitora il valore azionario delle 500 maggiori aziende americane). Ad aggiungersi a questo mastodontico numero, che equivale a quasi due volte il pil annuale italiano, abbiamo il crollo del FTSE MIB (-35% dal 19 febbraio), del Dow Jones (-28% dal 21 febbraio) e di tutte le maggiori borse Europee che hanno tutte registrato una perdita superiore al 20%.I dati registrati qui sopra sono gli effetti della diffusione del Covid19 in Italia e nel resto del mondo, diffusione che ha cambiato totalmente lo stile di vita di milioni e milioni di persone di tutte le età e che probabilmente andrà ancora così tanto avanti che il "io resto a casa" diventerà un'abitudine per tutti noi. Ovviamente questa grande sfida volta all'uomo sta rovinando la vita a migliaia di persone come piccoli imprenditori, liberi professionisti, investitori a lungo termine, e tutti coloro che hanno dovuto chiudere a tempo indeterminato la loro attività per cause di forza maggiore. Gli effetti del Covid19 solo sul turismo sono devastanti: 260 milioni saranno i turisti mancanti in Italia rispetto al 2019, che corrispondono al 60% del totale nazionale registrato l'anno scorso. In tutto nel nostro paese Morgan Stanley stima che ci sarà un calo del PIL del 5,8% nel 2020. La situazione quindi è veramente critica, tantoché i governi hanno stanziato manovre economiche viste solo in guerra:

Gli Stati Uniti hanno stanziato 1200 miliardi di dollari per aiutare i cittadini statunitensi, il governo tedesco ha garantito prestiti per 550 miliardi, la Francia ha stanziato 46 miliardi e garantisce prestiti alle imprese per oltre 300 miliardi, il Regno Unito ha messo 300 miliardi come garanzia per prestiti alle imprese inglesi e si impegna a pagare l'80% degli stipendi dei dipendenti delle aziende fuori servizio per il virus, la Spagna ha garantito prestiti per oltre 200 miliardi e il governo italiano per ora ha stanziato 25 miliardi da utilizzare subito garantendo investimenti sull'economia reale per 350 miliardi.

Tuttavia c'è chi da questa situazione ci sta guadagnando moltissimo: le vendite online sono aumentate di oltre l'80%, cifra corrispondente a decine di miliardi di dollari. Sono state inoltre chiuse posizioni short da parte di grandi investitori per beneficare del Coronavirus, cosa del tutto legittima. Uno di questi è Ray Dalio, fondatore della Bridge Water Associates, che a Novembre aveva comprato opzioni put per 1,5 miliardi di dollari con un effetto leva che lo portava a controllare 100 miliardi di dollari. Ora, momento in cui le opzioni sono scadute, essendo sceso il mercato di oltre il 20%, Ray Dalio ha guadagnato miliardi di dollari.

Vediamo quindi che gli effetti di questa crisi variano di persona in persona e di azienda in azienda. L'appello che mando a tutte le persone in difficoltà è di smettere di concentrarsi sul problema, ma di concentrarsi totalmente sulla soluzione ad esso. Cercare di adattarsi ad una nuova situazione è infatti l'unica possibilità che imprese, nazioni e comunità hanno per salvarsi e uscirne più forti, perché come disse Charles Darwin "Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento".