Martini: "La Scuola? Abbiamo lasciato il Novecento alle spalle"

19.04.2020

di Francesco Michelini

Leonardo Martini è nato il 22 Maggio 2001 a Piombino (Provincia di Livorno). Ha iniziato a fare politica attiva all'età di soli 12 anni. È entrato subito a far parte del movimento politico di Forza Italia, ma ha sempre cercato di dare un contributo fondando associaziomi e movimenti giovanili, avendo sempre un discreto successo. Ha creato un movimento che si promette di raccogliere tutti i giovani del centro-destra, cambiando il suo nome prima in "Giovani Uniti per l'Italia" e poi ancora in "Un'Altra Italia", nome che mantiene ancora oggi.I progetti che ha in mente sono molto ambiziosi e sta contribuendo alla rinascita di Forza Italia come leader di un nuovo centro liberalr

Che ripercussioni avrà questa situazione in futuro nella Politica? E nella scuola?

Questa emergenza è una partita importante soprattutto per l'Unione Europea.Io sono un europeista convinto, tuttavia sono convinto anche del fatto che, se l'Italia continua ad essere trattata così dalle istituzioni europee, si rischi di assistere alla disgregazione dell'Unione.Credo che sia doveroso richiedere e pretendere le dimissioni di Lagarde dalla Presidenza della Bce perché, pur essendosi scusata per le sue dichiarazioni contro l'Italia, non si può perdonare, data anche la gravità delle circostanze. Riguardo l'ambiente scolastico, stiamo ufficialmente mettendoci alle spalle il '900. Sono convinto che la didattica a distanza sia qualcosa che, in maniera progressiva, sarà sempre più utilizzata. Piaccia o non piaccia, saremo destinati a vedere classi sempre più viturali.

Che proposte hanno le organizzazioni politiche giovanili per affrontare l'emergenza?

Per quanto riguarda la mia organizzazione politica, Un'Altra Italia, non posso che concordare, praticamente su tutto, con le politiche del centro-destra. Le misure di contenimento del contagio messe in atto con gli ultimi decreti sono giuste, magari sarebbe stato opportuno essere più tempestivi.Sono dell'idea che in questi momenti tutto il popolo debba stringersi attorno a chi governa e lavorare in un'unica direzione, quella della sconfitta del virus e del rilancio economico. A tal proposito occorre una massiccia liquidità, i 25 miliardi stanziati dal Governo non bastano.Dovremmo seguire l'esempio della Germania che ha stanziato 156 miliardi per aiutare imprese, famiglie, partite IVA e lavoratori.

Un suo parere sulla didattica a distanza?

Per quanto mi riguarda è un'esperienza positiva, paradossalmente lavoriamo più adesso che nella situazione normale. È naturale che il contatto fisico manchi ed è vero che un'ora di lezione in classe è molto più leggera rispetto ad un'ora in videoconferenza. Sono, infatti, favorevole allo svolgimento del 60% delle ore quotidiane e non della totalità. Prestare attenzione in questa situazione è molto più difficile e poi non fa bene agli occhi e al cervello passare tutte quelle ore davanti ad uno schermo.

Che ruolo gioca l'informazione in questo momento?

L'informazione adesso gioca un ruolo cruciale. Le persone, passando tutto questo tempo a casa, leggono e si informano molto di più perciò è importante che possano trovare notizie vere e basate sui dati reali e scientifici. Purtroppo è pieno di fake news che trattano di teorie complottistiche assurde o che descrivono situazioni che non esistono alterando quella che è la realtà. Credo che il Governo debba lavorare ad un piano di contrasto forte a questo fenomeno garantendo pene certe e dure per coloro che diffondono falsità. La Lega ha proposto di dedicare un canale della Rai alle lezioni per gli studenti: alla mattina per quelli delle elementari e il pomeriggio per quelli delle medie e delle superiori. 

La Lega ha proposto di dedicare un canale della Rai alle lezioni per gli studenti: alla mattina per quelli delle elementari e il pomeriggio per quelli delle medie e delle superiori. Cosa ne pensa?

Non sono favorevole a questa proposta perché così facendo non viene curata l'individualità di ogni scuola che, per disposizioni del Ministero dell'Istruzione, lascia ai singoli insegnanti l'autonomia di scegliere e gestire il programma didattico.Inoltre giudico negativamente l'insegnamento mediante video o attraverso meccanismi che non consentano l'interazione docente-alunno, credo sia gravemente incompleta. Per me i canali televisivi sono più utili rimanendo a disposizione di film, documentari, trasmissioni di intrattenimento e di informazione per tutti i cittadini bloccati in casa.

Qual è la decisione più efficace e quella meno presa in merito alla scuola dalla Ministra Azzolina?

Mi dispiace constatare che l'attuale Ministro dell'Istruzione sia totalmente inadatta a ricoprire questo ruolo. I suoi continui ritardi nel prendere decisioni e la mancanza di chiarezza per gli alunni che quest'anno dovranno superare un esame la rendono completamente incompetente ai miei occhi. Le rendo atto, tuttavia, di essersi battuta quantomeno per garantire il sistema di didattica a distanza per tutta Italia, anche se non è ancora attiva in tutte le nostre scuole.