Gallera e Fontana: criminali o eroi?
di Matteo Mello Grand, redattore del Moschettiere
Nell'utimo mese il covid19 si è diffuso per tutta l'Italia e per tutta l'Europa. Nella nostra nazione è rimasta principale focolaio di contagio (con oltre 70'000 contagi) la Lombardia, punto in cui scoppiò il virus. Inizialmente tutta Italia si raggruppò con la Regione Lombardia e spostò da parte le polemiche politiche. Dopo però poche settimane, questo equilibrio tra nazione e regione a livello di critiche si è rotto, scatenando una buffera politica attorno a Palazzo Lombardia. Le principali critiche che vengono fatte alla Regione Lombardia sono tre: la prima è che la Regione Lombardia, a differenza del Veneto, abbia sottovalutato col tempo l'ascesa del virus limitandosi a eseguire pochi tamponi in più rispetto a quelli forniti dallo stato. La seconda critica arriva invece dopo diverse settimane, e riguarda le rsa. Secondo l'opposizione nel consiglio regionale e diversi giornali che appoggiano il governo, la Regione Lombardia avrebbe imposto alle rsa di prendersi carico dei pazienti covid con pochi sintomi all'interno di esse. Tale provvedimento avrebbe causato un sovraccarico di pazienti nelle rsa, portando le strutture a non riuscire a curare tutti, e di conseguenza a lasciare diverse persone anziane a morire. L'ultima grande polemica verso la Regione Lombardia è stata la costruzione dell'ospedale in fiera che, costruito in 14 giorni con un costo di 21 milioni, è rimasto vuoto e inutilizzato. Queste sono le tre critiche verso la Regione Lombardia. Ora la domanda che ci sorge spontanea è se queste affermazioni sono vere o false. Partiamo dalla prima critica, quella riguardante i tamponi. La Regione Lombardia, dati aggiornati al 27 Aprile, ha effettuato oltre 340'000 tamponi su tutta la sua popolazione, portando la regione ad aver effettuato tamponi sul 3,42% della popolazione. Come percentuale il 3,42% è molto bassa, ma non in confronto a quelle delle altre regioni: il Lazio ha infatti effettuato tamponi sul 2,13% della popolazione, il Piemonte sul 3,1% e in media il resto d'Italia ha effettuato tamponi sul 3,14% della popolazione. Le uniche regioni che hanno superato o almeno eguagliato la Lombardia come percentuale di abitanti "testati" sono il Veneto, 6,2%, l'Emilia Romagna, 3,6%, e la Toscana, 3,4%. DI conseguenza non è vero che la Lombardia ha fatto pochi tamponi in più rispetto a quelli imposti dal governo anzi, Fontana e Gallera hanno permesso di effettuare test su oltre 100'000 persone in più. [1] (https://lab.gedidigital.it/gedi-visual/2020/coronavirus-i-contagi-in-italia/index.php#tamponi)
Il Veneto e l'Emilia sono riusciti a fare più tamponi proporzionalmente, ma prendendo completamente in mano la situazione a livello di giunta e ignorando le indicazioni del governo e dell'OMS, mossa rivelata vincente. La Lombardia invece si è fidata del governo nazionale, per poi essere tradita e attaccata da Palazzo Chigi. Passiamo però alla seconda critica, quella delle RSA. Anche qui dobbiamo fare chiarezza su quella che è la verità. La Regione Lombardia l'8 Marzo ha approvato una delibera nella quale veniva detto di utilizzare strutture sanitarie extra ospedaliere (come le RSA) per ospitare pazienti Covid, esplicitando di usufruire dell RSA con posti dedicati. Riportiamo la parte della delibera interessata.
"A fronte della necessità di liberare rapidamente posti letto di Terapia Intensiva e Sub Intensiva e in regime di ricovero
ordinario degli ospedali per acuti, occorre mettere a disposizione del Sistema Regionale i posti letto delle "Cure extra
ospedaliere" (subacuti, postacuti, riabilitazione specialistica sanitaria (in particolare pneumologica), cure intermedie
intensive e estensive, posti letto in RSA).
A tal fine si dispone:
- l'individuazione da parte delle ATS di strutture autonome dal punto di vista strutturale (padiglione separato
dagli altri o struttura fisicamente indipendente) e dal punto di vista organizzativo, sia di strutture non inserite
nella rete dell'emergenza urgenza e POT, sia di strutture della rete sociosanitaria (ad esempio RSA) da dedicare
all'assistenza a bassa intensità dei pazienti COVID positivi;
[2] (https://www.regione.lombardia.it/wps/wcm/connect/5e0deec4-caca-409c-825b-25f781d8756c/DGR+2906+8+marzo+2020.pdf?MOD=AJPERES&CACHEID=ROOTWORKSPACE-5e0deec4-caca-409c-825b-25f781d8756c-n2.vCsc)
Come scritto nella delibera, la Regione chiedeva l'aiuto di chi avesse strutture indipendenti a disposizione, in particolare delle RSA. Se poi nelle RSA è stata violata la delibera per mancanza di dispositivi medici, personale e spazio ne risponderanno l' ATS (Agenzia di Tutela della Salute) e gli amministratori delle strutture, ma non Fontana e Gallera.
Passiamo ora all'ultimo punto, ovvero l'ospedale in Fiera, costruito da Bertolaso in 14 giorni.
La questione dell'ospedale è molto semplice: la Regione Lombardia, per prevenire un ulteriore picco, ha deciso di costruire un grande ospedale da dedicare totalmente ai pazienti Covid. Tale ospedale, che poi tornerà sicuramente utile in futuro, è costato 21 milioni di euro, soldi dati completamente da privati. Per l'ospedale in fiera non è stato quindi speso neanche un euro dei cittadini, a differenza dell'ospedale che Bonaccini sta costruendo in Emilia con fondi pubblici e regionali di 26 milioni, che verrà costruito in due mesi.
[3] (https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/2020/aprile/coronavirus-emilia-romagna-hub-nazionale-per-la-terapia-intensiva-bonaccini-orgogliosi-di-mettere-la-nostra-sanita-a-disposizione-del-paese)
La verità è quindi sotto gli occhi di tutti:
La Regione Lombardia ha subito una grande ondata di contagi e ha risposto in modo coordinato con il governo. In questi giorni l'R in Lombardia è sotto 1, il 27 Aprile allo 0,7. Questo dato ci dà qualche piccola speranza, speranza che stiamo aspettando tutti.
Ma Fontana avrebbe potuto fare meglio? Certo. Se la Lombardia avesse seguito la linea veneta ora sarebbe in una situazione migliore. Il grande errore di Fontana è stato quello di fidarsi delle indicazioni dell'OMS e del governo, governo che poi l'ha pugnalato alle spalle.
Riguardo alle accuse sopra citate abbiamo visto insieme, con dati ad appoggiare la tesi, che la giunta regionale non è un gruppo di assassini e delinquenti, bensì un team di persone che ha sempre agito al fine di salvare più vite possibili.