Elezioni europee, vittoria o sconfitta dei Sovranisti?

01.06.2019

Per mesi e mesi non si è fatto altro che parlare di Domenica 26 maggio, giorno in cui ci sono state le elezioni europee. I vari leader dei partiti hanno interpretato questo appuntamento quinquennale importante come una finale di champions league per gli appassionati del calcio. Tutti, nessuno escluso, hanno dato la loro anima in quest'ultima campagna elettorale per convincere i cittadini italiani a votarli, alcuni ottenendo ottimi risultati mentre altri pessimi risultati. Tutti i "gareggianti" però hanno detto una e una sola cosa in comune: che avrebbero vinto le elezioni. La domanda che quindi ci viene spontanea è: alla fine chi ha vinto? Per rispondere dobbiamo prima analizzare due contesti: il primo a livello nazionale, mentre il secondo a livello europeo. 

A livello nazionale è ormai certo che a vincere siano stati i sovranisti, costituiti dalla Lega e da Fratelli d'Italia. La lega infatti si è classificata primo partito con il 34,33%, raddoppiando più o meno i consensi ottenuti il 4 marzo 2018, FdI invece ha aumentato i consensi al 6,46%, raddoppiando quasi i suoi elettori rispetto alle ultime Europee. Queste due forze, sommate insieme, costituirebbero il 40,79%.

A livello europeo invece la situazione è molto diversa. Né i sovranisti né i conservatori sono riusciti a sfondare, o meglio non in tutti gli stati. Effettivamente la situazione non è per niente uguale in tutte le nazioni: se in Italia Salvini ha superato ogni aspettativa, in Germania l'AfD è stata una grande delusione. Se in Francia Marine Le Pen ha raggiunto il Presidente Macron come consensi, in Spagna la destra di Vox si è fermata al 6,2%. I sovranisti dunque non sono riusciti a vincere in tutti gli stati e di conseguenza neanche a realizzare il loro obiettivo quasi impossibile: avere la maggioranza nel Parlamento europeo. Essi però sono riusciti a realizzare un altro importante obiettivo: togliere la maggioranza nel europarlamento al PPE (partito popolare europeo), sostenuto da Forza Italia, e al PSE (partito socialista europeo), sostenuto dal PD.

Questi due partiti infatti hanno preso rispettivamente il 23,83% e il 20,37% e sommando queste due percentuali si arriverebbe al 44,20%, cifra inferiore al 50% e dunque di minoranza. Inoltre bisogna dire che per un movimento europeo come l'ENF (Europa delle Nazioni e della Libertà), fondato da Salvini meno di un anno fa, ottenere alla fine più o meno l'8% degli europarlamentari è una buona base per poi presentarsi tra cinque anni nel 2024 come primo partito europeo con la possibilità di avere una maggioranza.

Attualmente però i numeri impediscono all'ENF di governare, anche se si unisse con tutti gli altri partiti di destra e centrodestra poiché uscirebbe una coalizione equivalente al 48,2% del parlamento europeo. L'unica forma di governo attuale che potrebbe avere l'Europa sarebbero due: la prima sarebbe una mega alleanza tra PPE, PSE ed EFA ( european free alliance), che ha ottenuto il 9,1% dei voti. Questa alleanza avrebbe una maggioranza pari al 53,3% degli eurodeputati, concentrando la guida politica europea su probabilmente temi riguardanti il clima. L'alternativa a questa alleanza costituita principalmente da progressisti sarebbe invece un'alleanza tra PPE, PSE e ALDE (Group of the Alliance of Liberals and Democrats for Europe), rappresentato in Italia da +Europa, che ha ottenuto il 13,98% dei voti. Questa coalizione sarebbe più orientata a politiche di centro-destra e avrebbe una maggioranza pari al 58,18% degli europarlamentari ed escluderebbe l'ENF.

Dunque è praticamente certo che i sovranisti non abbiano possibilità di governare per ora in Europa, quindi in questi prossimi cinque anni quello che devono fare a livello europeo è rafforzarsi negli stati in cui sono ancora deboli per poi riuscire a governare questa Europa, riportandone i suoi valori principali al centro.