Intervista all'Onorevole Osnato

10.09.2019

di Mauro Giubileo

Buonasera, onorevole. Ci può fare una breve introduzione su chi è lei e su come ha iniziato la sua carriera politica?

Buonasera, sono Marco Osnato, attualmente deputato di Fratelli d'Italia. Sono membro e Capogruppo di FdI nella VI Commissione Finanze della Camera e segretario della Commissione per l'attuazione del federalismo fiscale, una commissione bicamerale che impegna sia deputati che senatori. Faccio politica sin da quando ero ragazzino: ho iniziato a quattordici anni, quando vivevo a Belluno, in Veneto. Ho compiuto quindi tutta la "trafila" della destra: l'organizzazione giovanile del Fronte della Gioventù, il Movimento Sociale Italiano, Alleanza Nazionale e poi la fusione che ci ha portati nel PdL e la nascita di Fratelli d'Italia, partito a cui io ho aderito ovviamente sin dall'inizio. Oltre alla classica militanza politica e tutto ciò che questa contempla, ossia la campagna elettorale e l'attività nelle scuole e nelle Università, ho avuto occasione di essere Assessore Comunale al bilancio e alla sicurezza del Comune di Trezzano sul Naviglio, nell'hinterland milanese, e ho fatto per dieci anni il Consigliere Comunale a Milano, periodo durante il quale sono stato anche Presidente della Commissione Trasporti, per poi avere infine questa esperienza politica alla Camera. Personalmente nella vita faccio l'imprenditore e ho avuto in passato alcuni ruoli dirigenziali in aziende pubbliche e attualmente sono imprenditore nel settore della manutenzione edile.

Una domanda sulla situazione politica attuale e in particolare sulla crisi di Governo. Ci può ribadire la già molto nota posizione di Fratelli d'Italia in merito ad essa?

Direi che la situazione è molto incredibile. Userei proprio questo termine: "incredibile", perché non si è mai vista una crisi nascere senza un vero e proprio motivo, non si è mai visto un partito passare ad allearsi con una forza che fino al giorno prima aveva duramente osteggiato, e non si è mai visto nemmeno un Presidente della Repubblica costretto probabilmente anche da elementi esogeni a cercare una soluzione che è tutta il contrario di ciò che in questo momento è il vero sentimento popolare degli Italiani. Perciò ovviamente Fratelli d'Italia si è schierata perché si andasse subito a elezioni, e lo ha comunicato con molta chiarezza. Noi riteniamo certamente che la Costituzione vada rispettata, ma la stessa Costituzione prevede che la sovranità appartenga al popolo e crediamo che in questo momento, se si andasse a votare, il risultato elettorale sarebbe completamente diverso da quello che si prefigura oggi con l'insana alleanza tra il Partito democratico e il Movimento 5 stelle.

Parliamo di Fratelli d'Italia. Un partito che sicuramente, come confermano i risultati delle ultime elezioni europee, amministrative e regionali, ha registrato un'importante crescita. A cosa è dovuto questo miglioramento, secondo lei?

Questa crescita è dovuta innanzitutto alla leadership di Giorgia Meloni, che finalmente riesce ad affermarsi perché anche i mass media danno più spazio alle sue idee e alle sue parole. Cresce anche grazie all'affermarsi di una classe dirigente più giovane, più innovativa e più capace di raccogliere le istanze che vengono dai territori. Cresce perché Fratelli d'Italia è riuscita ad ottenere anche sul piano amministrativo dei risultati importanti e quindi gli elettori ci riconoscono come una forza politica di garanzia per il buon governo.

Riguardo alla coalizione di Centro-Destra, come sappiamo ci sono sostanziali differenze fra la collaborazione dei tre partiti a livello locale e le intese a livello nazionale.

Sì, Fratelli d'Italia in questo momento sta tentando di fare da collante nella coalizione,come è da sempre tradizione della destra politica in Italia. Chiaramente è più facile avere un buon rapporto con la Lega, che anche in termini di collocazione europea è più vicina alle nostre posizioni, piuttosto che con Forza Italia, che in funzione della sua adesione al Partito Popolare Europeo e un po' oltranzista nella difesa dello status quo politico, economico e sociale di questa Europa. Noi crediamo sì che sia giusto stare in Europa e preservare la situazione di alleanze internazionali, ma l'Italia deve essere governata da forze che abbiano come primo obiettivo l'interesse nazionale, al quale seguono in posizione subordinata le altre realtà e gli altri accordi. Per troppi anni noi abbiamo derogato ad altri la nostra sovranità nazionale.

Tornando invece alla situazione attuale, secondo Lei quale potrebbe essere un pronostico dei prossimi mesi?

Ahimè, devo dire che purtroppo, come abbiamo visto anche nella precedente legislatura, quando il PD riesce a conquistarsi delle poltrone, quasi sempre senza passare per le urne, poi difficilmente le molla. Credo che il dilettantismo e l'incapacità dei 5 Stelle sarà facile preda della voracità e del "professionismo" della politica del Partito Democratico.