La situazione attuale in Sudan

06.06.2019

di Francesco Bonn

Nel 1946 il Regno Unito, assieme all'Egitto, governarono il Sudan del nord e del sud, due regioni diverse fra loro: il Nord è una regione vasta e, ancora oggi, musulmana, il Sud invece molto meno vasta e di cultura subsahariana. Il Sud Sudan è divenuto indipendente dal Sudan al termine di un periodo storico di conflitto, che ha visto in un primo tempo, tra il 1963 e il 1972, la contrapposizione di forze ribelli e del governo sudanese (la cosiddetta ribellione di Anya-Nya) e in un secondo tempo (tra il 1983 e il 2005), la guerra ad alta intensità tra il regime di Khartoum e i ribelli del Movimento di liberazione popolare del Nord-Sudan Successivamente ci furono una serie di colpi di stato e conflitti che durarono fino al 1972, con la pace di Addis Abeba, lasciando al Sudan meridionale una piccola parte di territorio. Dopo una serie numerosissima di conflitti, formazioni di fazioni e contrattazioni, si arrivò finalmente ad una pace nel 2005 con il conseguente referendum nel 2011 che portò alla fondazione dello Stato del Sud Sudan. Questa poteva sembrare la fine del conflitto ma dopo sette anni i conflitti tornarono nonostante un nuovo patto di "cessate il fuoco". Nuovi segnali di deterioramento della situazione politica del Paese si sono avuti a fine maggio 2019. Le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nella sede dell'emittente televisiva Ramtam News Agency, sequestrando materiali e documenti.

Hanno poi ordinato la chiusura degli uffici di Al Jazeera International a Karthoum ritirando i permessi ai giornalisti e ai membri dello staff. Nello stesso periodo ha avuto inizio un crescendo di violenze indiscriminate sui manifestanti accusati di minacciare la sicurezza del Paese favorendo la criminalità. I membri dei corpi di sicurezza e milizie paramilitari hanno aperto fuoco sui civili a Karthoum, Omdurman e Port Sudan e in altre città provocando 113 morti e oltre 500 feriti. I genocidi, stupri di massa, esecuzioni capitali e altre mostruosità avvengono ancora oggi nel paese e nonostante la condanna di uso eccessivo della forza da parte di molti paesi dell'ONU , è ancora difficile adottare una posizione pienamente condivisa da parte di tutti gli Stati che ne fanno parte. Purtroppo è difficile anche solo pensare ad una soluzione a questo, l'ignoranza degli avvenimenti lascia il futuro del Sud Sudan e del Sudan incerto. Le violenze politiche hanno interrotto il dialogo tra il Tmc (Consiglio militare di transizione) e le forze di opposizione. Il futuro è difficile da prevedere. I manifestanti con determinazione sono decisi a non cedere di fronte ai soprusi dei militari. Questo rappresenta un segno importante di tenacia della società civile ma per ora un segnale troppo debole per pensare alla pace.