9 Novembre 1989: la vera fine delle Grandi Guerre
di Andrea Modonesi
Breve storia del crollo del Muro di Berlino
Sebbene il muro sia effettivamente caduto in quel determinato giorno, molti ritengono che fosse iniziato a cadere già da tempo a causa di alcune proteste, le prime a non essere represse dalla Polizia di Stato: le proteste di Pauen e Lipsia (rispettivamente 7 e 9 Ottobre). A riassumere perfettamente lo spirito del tempo lo scrittore Thomas Brussig disse: "la caduta del muro di Berlino fu un attimo buono per le immagini e le televisioni, ma la svolta fu un viaggio romantico e senza violenze [...]".
È da considerare poi il fatto che gli Americani non abbiano mai voluto quel muro, infatti più volte nella storia molti politici di risalto provenienti da ogni partito si sono dimostrati contro questa piaga inflitta al popolo tedesco: fra di essi basta ricordare per ordine cronologico delle più famose dichiarazioni John Fitzgerald Kennedy, Martin Luther King Jr. e Ronald Wilson Reagan.
Già dal giorno seguente le forze Sovietiche di Berlino Est cominciarono a tornare in Russia.
La storia: dalla divisione di Berlino alla caduta del muro
Si incominciò a parlare della nascita del muro di Berlino durante i continui esodi di massa che affluivano da Berlino dell'Est per cercare viveri, rifugi e molto spesso per scappare dai continui abusi e sfruttamenti gratuiti che venivano inflitti dall'Armata Rossa agli inermi abitanti della Berlino post liberazione. Successivamente il territorio berlinese venne suddiviso con poca precisione fra le forze americane a Ovest e le forze sovietiche ad Est. Ovviamente il più alto numero di fughe si ebbe nell'immediato periodo in seguito alla costruzione del muro di Berlino, nel biennio fra il 1961 ed il 1962, ciò nonostante il totale dei fuggiti tra il 1961 ed il 1989 è di solamente 5.075 persone e principalmente uomini. (immagine 1) In realtà Schabowski doveva annunciare che in futuro per i berlinesi della parte Est sarebbe stato più facile ottenere dei permessi per visitare brevemente l'Ovest. Ma il portavoce non aveva partecipato alla riunione del governo in cui erano state prese tutte le misure di cui aveva parlato e non ebbe occasione di capirle meglio. Così, quando disse che sin da subito ogni berlinese dell'Est poteva passare nella parte Ovest della città, non ci fu nulla che trattenne i berlinesi dal raggiungere il confine. Perciò la sera stessa, dopo un inevitabile ingigantimento della notizia da parte dei telegiornali di tutta Berlino, verso le otto di sera cominciarono a radunarsi nelle vicinanze dei dieci punti di passaggio una molteplicità di persone che, sentendo la notizia, erano accorse per poter passare da Berlino Est a Berlino Ovest e viceversa. La situazione diventò insostenibile verso le 23:30, quando la folla era oramai incontrollabile e il tenente colonnello della guardia di frontiera Harald Jäger prese l'unica decisione che a quel punto gli sembrava possibile: senza aspettare i suoi superiori, diede ordine ai suoi uomini di aprire i varchi tra Berlino Est e Berlino Ovest. (immagine 6) Un singolare avvenimento si realizzò in un clima di surreale serenità e riconciliazione tra le due Berlino: i ristoranti distribuirono per giorni bibite e pasti gratis e i berlinesi d'Est e d'Ovest si riunificarono per l'abbattimento del muro, completato solo nello stesso mese del 1990.