Siamo tutti gretini
di Pietro Ascione

Lo ammetto: sono un gretino come Gramellini (e se lo dice lui...). Sono un gretino nel senso che credo nella forza dei piccoli gesti che tutti possiamo attuare tutti i giorni per combattere il cambiamento climatico. Ho avuto la certezza di esserlo durante una discussione sul tema "scontro generazionale" avvenuta recentemente nella mia classe. Che si è divisa in due fronti: i gretini e gli "scienziati". Fortunatamente nessuno gretino con la c, ossia nessun negazionista del fenomeno climatico che stiamo vivendo.
Negli ultimi giorni mi sono arrivati diversi articoli, anche convincenti, che riportavano teorie di "scienziati", più o meno blasonati, che sostengono come il riscaldamento globale non sia causato dall'uomo, dato che un fenomeno simile si è già verificato milioni di anni fa. Sarebbe potuta sembrare una dimostrazione della debolezza delle idee di chi come me sosteneva la bontà della la manifestazione. Ma è così?
Mi vengono in mente le parole di un mio ex professore di matematica, che diceva: "L'importante è la domanda, non la risposta." Queste parole mi ritornano in mente pensando al comportamento di questi "scienziati", anche online, che criticano Greta e sono così impegnato a darsi delle risposte da aver dimenticato la domanda: vogliamo sopravvivere?
Mentre il mondo sta bruciando, ha ancora senso chiedersi se ciò l'abbia causato l'uomo, la natura stessa oppure un raggio fotonico inviato da una navicella come la "Morte Nera"?
Per questo ammiro gli studenti che l'altro ieri sono andati in manifestazione, dimostrando una maturità sconosciuta a molti adulti che hanno perso tempo a criticarlo al posto di pensare al problema messo in luce. Per questo ammiro Greta: di fronte alle risposte di tutti, l'attivista svedese si sta ponendo una domanda, ed è quella giusta.